martedì 6 aprile 2010

giovedì 21 gennaio 2010

L'Ultimo Saluto...


Carissimi
La mia favola è finita. Come in un film è arrivata la parola "FINE" e con essa la luce in sala a sancirne il ricordo. 53 anni passati insieme a voi già corrono sul filo della memoria. Ci sono tanti giorni indimenticabili, altri tristi e dolorosi, i più noiosi e ripetitivi (diciamolo, non sono stati memorabili), ma tutti vissuti con dignità e con decenza, portando sulle spalle il peso dei miei tanti errori, sempre, nonostante le avversità di una vita il più delle volte in salita..Già, una vita avara di soddisfazioni, ma che non mi ha negato la gioia di conoscere alcuni sentimenti nobili come l'amore per i figli, l'innamoramento e la passione per la propria donna, la lealtà e la generosità per le poche amicizie. Ecco, nel preparare la valigia per questo viaggio di solo andata, sono queste le cose che ho portato con me, mentre ho lasciato sul tavolo tutte le miserie umane elencate tanto bene da Guccini nella canzone Addio. Carissimi, sento il bisogno di abbracciarvi tutti con un abbraccio ideale e nel farlo non posso che provare un senso di riconoscenza e graditudine per voi che avete condiviso con me gioie amori dolori...il mio tempo. Saluto con amore i miei adorati figli Alice e Alessandro unici e irripetibili, Tiziana il mio cucciolotto, i miei genitori, Ermanno, i miei suoceri. Saluto con affetto i miei amici di un tempo (quelli del bar Giannmè) ormai svaniti nella memoria e quelli dell'ultima ora...quelli della MIVV che ho sentito vicino fino all'ultimo. Un gelido saluto ai tanti che in tutti questi anni mi sono stati sul c.... Auguro loro insoddisfazioni.
Nella mia vita non mi sono mai sforzato abbastanza di passare nelle porte strette della fede, strette per chi come me non ha mai creduto pienamente in Dio, ma ho sempre sperato nella sua esistenza e ho vissuto tutta la mia vita nell'alimentare questa speranza.
Adesso io lo so.
Addio, vi porterò dentro al mio cuore

Piero Palestro

lunedì 28 dicembre 2009

Lorenzo e Daniele




Alcuni giorni fa ho avuto la bella notizia del conseguimento della laurea in scienze infermeristiche di due miei ex compagni di lavoro, nonché carissimi amici Daniele e Lorenzo. Entrambi con un punteggio massimo di 110 e lode.


Dovete sapere che lavoravano con me alla Mivv di S.Omero, sotto il grigio eternit, con impegno ma anche con grande apatia per un lavoro che mal digerivano; ti ricordi Daniele quando tu e Omero con sofferenza e ( lamento incorporato) stavate lì a montare " camini " sempre fuori misura e che avreste voluto gettarli alle ortiche con tutte le rivettatici e ....la vostra anima? E tu Lorenzo quando stavi lì in ufficio a misurare rondelle vicino all'assordante silenzio di Bruni Tonino che aveva messo radici dietro al tavolo di misurazione e la faccia dell'ingegner Franchi che aveva sempre quel sorriso beffardo di chi sa come poi va a finire? Eri lì ma era chiaro che la tua mente era in altri posti.


Io vi dicevo sempre di cambiare lavoro se la vostra felicita era quella, di trovare quel coraggio che io in tanti anni alla Mivv non ero riuscito mai a trovare.


Devo dire che voi siete stati grandi a rifiutare un lavoro con contratto a tempo indeterminato e anche ben remunerato per tornare allo studio e avere poi la possibilità di fare un lavoro che dia soddisfazione.


Io, malato cronico, stò sempre a contatto con gli infermieri e devo dire che fanno un lavoro duro ma anche meraviglioso se oltre alla professionalità mostrano tanta umanità. E questo vi raccomando: pensate sempre di curare un amico e mai un paziente.


Vi faccio tanti auguri per il futuro che vi aspetta, per il lavoro che presto troverete, e per le vostre storie d'amore anch'esse sbocciate sui banchi dell'università di Teramo e di Roma.


Ciao ragazzi, a presto:

mercoledì 16 dicembre 2009

Sperott


Nereto , il mio paese, è stato sempre una fucina di personaggi eccellenti che sono rimasti nella memoria collettiva per la loro estrosità per il loro modo di fare , per le loro caratteristiche che li rendevano unici e che riuscivano a calamitare l'attenzione degli altri determinando divertimento o ammirazione o simpatia.

Di solito ci accorgiamo della grandezza di questi personaggi quando non ci sono più perchè sentiamo la loro mancanza. Uno degli ultimi che ci ha lasciato è sicuramente Bianconi Celestino detto " Celestrò"...sicuramente il suo ricordo rimarrà indelebile nella nostra memoria. Ma di lui parlerò un'altra volta.

Negli anni 80 ero un assiduo frequentatore del bar Roma di Ninetta e Giannmè ; in quegli anni non c'era molto da fare come divertimento per noi giovani e il bar era l'unico posto dove andare dopo la scuola o il lavoro. Ero un buon giocatore di flipper e biliardino e mi piaceva molto guardare gl'altri che giocavano a carte, soprattutto i " professionisti", cioè un gruppo di giocatori molto bravi a briscola e tre sette che frequentavano il bar.Uno di questi si chiamava " Sperott" ( Gasperino Leone) e mi incantava per il suo modo di vivere la partita a carte. Concentratissimo, contava tutte le carte e giocava in modo passionale, quasi fisico, tanto da rischiare l'infarto. Non amava perdere ed essere il suo compagno era davvero dura perchè se sbagliavi erano c.... amari (rimproveri epiteti e bestemmie volavano).

I suoi avversari erano Ròis, Peppe Vallese, Ivo Sciumèk, Sciarretta, Umberto Mincioni e altri che non ricordo. Quando giocavano monopolizzavano tutto il bar e vedevi intorno al loro tavolo 20 persone tutte silenziose e attente pronte alla fine di ogni "mano" di briscola ad esplodere con critiche e commenti che nessun giocatore accettava (soprattutto Sperott). Mi piaceva sedermi vicino a lui per vedere come giocava; non era fortunato ma molto abile e pur avendo carte inferiori spesse volte riusciva a spuntarla e .....lì si trasformava: un suo tipico atteggiamento era quello di alzarsi in piedi e puntare a mo' di coltello la carta che gli avrebbe dato la vittoria alla gola dell'avversario per poi scaraventarla sul tavolo con violenza facendo saltare tutte le carte tra le grida di tutti i presenti. Mitico!! Mi piaceva anche il suo modo di fare, ironico ma anche serio e inoltre non le mandava a dire ma si esponeva in ogni discussione da bar sia essa politica o sociale.

Per un timido come me lui rappresentava un modello in tema di coraggio e mi dava sicurezza e se in seguito il mio carattere è un po' cambiato forse il merito è anche suo; chissà!!

Sperott se n'è andato una decina di anni fa ma il suo ricordo è sempre vivo nella mia mente come quelle storiche partite a briscola che da allora non ho più avuto modo di assistere. Ho conosciuto suo figlio Roberto che da anni si è trasferito a Brescia e che questa estate dopo tanti anni ho rivisto al mare; abbiamo parlato per un po' e gli ho ricordato che suo padre era un grande.


Nella foto Sperott

lunedì 14 dicembre 2009

poesia

Le tue radici
affondano nel mio cuore
ma i tuoi frutti
sono pillole amare.
Un totale rapimento
un'estasi di continua speranza
ma anche un subdolo tormento
che ne mina l'esistenza.
Certezza del dubbio
limite della fantasia.
Due solitudini ingabbiate
tra un arrivederci e un addio
due esistenze legate
nel doppio fondo del tuo cuore.

sabato 12 dicembre 2009

scusate ancora il ritardo

Salve amici, finalmente dopo un lungo pellegrinare tra vari ospedali, torno a casa.
Per effettuare un intervento chirurgico al colon mi ricoverai all'ospedale L.Sacco di Milano il 15 ottobre e dopo una lunga degenza durata 35 giorni mi appoggiarono all'ospedale di S.Omero (Te) per arrivare a un minimo di guarigione.Dopo quasi 2 mesi , anche se un po' malconcio ,con 12 chili in meno, finalmente ieri sono tornato a casa dove spero di rimanere per ritrovare un po' di forze non solo fisiche ma anche psicologiche.
Saluto con affetto tutti i miei amici del blog ai quali non ho mai smesso di pensare.....la vita continua , nonostante tutto!!

mercoledì 14 ottobre 2009

poesia

Cuore mio
vorrei che bastasse
questo colpo di reni
per andarcene insieme
per fuggire il domani.
Ogni giorno una fuga
su ogni tornante
su ogni salita al veleno
scalare ogni tormento
per fuggire lontano.
Il gruppo alle tue spalle
ti sospinge e ti controlla
ti sorride e ti illude
ma è lì e non ti molla.
Nessun calcolo
verso l'improbabile meta
verso la linea bianca
oltre la salita
sulla curva della luna...
maglia nera della vita.